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TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SUL CUOIO NERO

5/10/2021

Sta bene con tutto: il nero è un classico intramontabile. Alcuni sostengono che non sia un colore, bensì un’assenza di luminosità: il nero assorbe la luce contrastando, di fatto, tutti gli altri colori. Sebbene, la semplice menzione “pelle nera” faccia immediatamente pensare all’ultra conosciuta giacca di pelle, il cuoio nero ha ben altre storie da raccontare. Scoprite, in questo articolo, come avvengono le operazioni di tintura del cuoio nero.

Realizzazione del cuoio

Si tratta di una tintura classica del cuoio, tradizionale, si può dire, certamente uno dei colori più richiesti. Contrariamente a quanto si possa pensare, non esiste un solo nero ma più neri. Un cuoio di colore nero può vertere verso il rosso, il marrone… Durante la concia e quindi, durante la fase di tintura del cuoio, è spesso necessario mescolare più colori per ottenere il nero.

Nelle concerie e nella concia in alluda, le pelli di vitello o capra vengono tinte in massa. Avendo in mente le finiture che la pelle nera riceverà e il modo in cui sarà lavorata, il tintore giocherà con la chimica delle diverse sfumature: le relative dosi non saranno le stesse e varieranno a seconda del nero che si desidera ottenere. La tavolozza dei neri è più ampia di quanto si possa pensare; il vero talento consiste nel sapere come fare a ottenerli e, anche, a riprodurli.

Il colore nero è, per definizione, molto coprente ma secondo la finitura che si applicherà al cuoio (opaca, levigata…), nonché secondo l’origine del cuoio (serpente nero, coccodrillo nero, vitello nero…) il suo aspetto non sarà lo stesso, e la resa del colore sarà completamente differente. La consistenza naturale delle squame di serpente o le specificità delle squame di coccodrillo riflettono la luce in modo diverso rispetto ad una pelle di vitello nera: il nero valorizzerà il tutto, esattamente come qualsiasi altro colore.

Esempi di pelle nera

Il cuoio nero fa parte degli intramontabili, ben lontano dalle tendenze che fanno e tolgono alla moda.

I più grandi orologiai acquistano, da sempre, pelle esotica per i cinturini dei propri orologi. Un grande classico del cinturino: il coccodrillo nero. Levigato, ha un aspetto molto simile alla vernice ma non lo è: si tratta di una finitura in pietra d’agata che conferisce, a questo cuoio esotico nero, un aspetto brillante. Simbolo di eleganza, il cinturino in alligatore nero è un classico.

Nella pelletteria, spesso il consiglio che viene dato è di scegliere un cuoio di vitello nero granulato. Una borsa si utilizza quotidianamente ed è, pertanto, soggetta a usura. Quando ci si trova a dover scegliere una borsa senza tempo, un modello emblematico o un grande classico della pelletteria, la scelta di un cuoio di vitello nero granulato è la garanzia che resisterà alla prova del tempo. Resistente, capace di sopportare eventuali segni, graffi e altri piccoli incidenti provocati dalla vita quotidiana.

All’opposto del cuoio granulato, esiste un’altra finitura, riservato alla pelle di vitello che non presenta nessun difetto, realizzata con pelli di ottima qualità: il box calf. Pelle di vitello pieno fiore dall’aspetto ultra liscio, il suo tocco e i suoi riflessi sono ottenuti grazie all’utilizzo di granuli di vetro. L’utilizzo del box calf è tanto diffuso nel campo della pelletteria come in quello delle calzature, dove è sinonimo di lusso. Di qualità incomparabile, incarna sobrietà e raffinatezza.

Dove si utilizza la pelle nera?

La pelle nera, sia essa di vitello, di capra o esotica, è disponibile in diverse finiture. Tali finiture ci consentono di immaginare numerosi utilizzi nell’abbigliamento: se la pelle nera è spessa o è morbida, se è opaca o liscia, vellutata o granulata… lo stilista non realizzerà le stesse creazioni, bensì il lavoro che andrà a fare con la pelle, che ha tra le mani, sarà completamente diverso.

Nel campo dell’abbigliamento, la famosa giacca di pelle nera, associata sempre all’immagine dei giovani, dei motociclisti e delle rockstar, diventa un capo di lusso se è fatta con pelle di coccodrillo o con pelle di serpente nera. Valorizzato da una leggera finitura satinata, il design naturale di queste pelli esotiche giocherà alla grande con la luce, che le renderà ancora più affascinanti e attraenti. Sotto i riflettori o dinanzi ai flash dei fotografi, una giacca in pelle di pitone nera ci assicurerà, infatti, gli sguardi di tutti.

Per quanto riguarda le calzature, la pelle nera è senza dubbio la più utilizzata: stivali da equitazione, décolleté, ballerine, brogue, mocassini, scarpe derby o stivali con le punte fiorite… ne esistono di innumerevoli modelli, tutti rigorosamente in pelle nera e tutti considerati senza tempo, all’interno dei nostri guardaroba chic. Sebbene si consideri un grande classico della calzatura, la scarpa di cuoio nera non deve essere vista come un qualcosa di banale e merita la migliore qualità: una pelle di vitello pieno fiore nero assicura un look formale, come suggerito dallo stesso colore. Se curato regolarmente, questo cuoio ci consentirà di essere sempre assolutamente impeccabili.

Origini del nero

Il nero è uno dei primi colori utilizzati dall’uomo: quello del carbone proveniente dalla legna, ottenuto grazie al fuoco. Insieme all’ocra, il nero è il colore simbolo dell’arte rupestre che ritroviamo all’interno delle caverne nel Paleolitico, prime testimonianze dell’umanità. Il suo utilizzo, da parte dell’uomo, coincide con quello del pellame.

Il nero è anche il colore dell’inchiostro, quello dello scriba egiziano e dello studioso cinese, quello della stampa di Gutenberg. Dalla creazione del mondo a oggi, l’uomo testimonia, disegna, scrive utilizzando il nero, fino ad arrivare ai testi che attualmente elabora sullo schermo di un computer. È probabilmente proprio a fronte del grande utilizzo che l’uomo ha sempre fatto del nero, che ha trovato vari modi per poterlo produrre: con pigmenti naturali come il bitume (idrocarburo), l’ardesia o il nero di campeche (albero tropicale) ma anche con pigmenti sintetici come il nero di carbone, l’ossido di ferro o il nero di anilina.

Colore della morte e quindi del lutto in Occidente, il nero rimanda all’austerità, alla rinuncia (abbigliamento religioso), e talvolta anche alla rivolta (corsari, adolescenti). Se riportato ad aggettivo, esso assume una connotazione tragica o, addirittura, occulta: romanzo nero, umore nero, magia nera… Tuttavia, è anche il colore dell’eleganza e della sobrietà; senza alcuna ostentazione, sta bene su tutti, valorizza fino a farsi dimenticare.

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