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6/07/2021
Fase centrale del processo conciario, la tintura della pelle occupa un posto di rilievo: più che di una fase di colorazione, si tratta di un vero e proprio trattamento di bellezza, che può essere effettuato a casa.
Nelle nostre concerie, la tintura della pelle rappresenta una fase essenziale del processo di finitura del prodotto. Eseguita dopo la fase di rasatura (mediante la quale si regola lo spessore della pelle conciata), la tintura è la prima fase di rifinizione; in seguito, il colore di base scelto cambierà, poiché altre fasi di rifinizione (quelle che donano alla pelle la sua lucentezza e la sua mano) lo modificheranno.
L’abilità del tintore sta quindi nell’intuire come si evolverà il colore della tintura in base al tipo di rifinizione prevista. Per essere certi di ottenere il colore desiderato, è quindi fondamentale che l’artigiano conosca l’impiego a cui destinata la pelle: il cuoio utilizzato per una borsa sarà rifinito diversamente rispetto a quello impiegato per degli stivali e il suo colore cambierà di conseguenza.
Prima della tintura, il tintore realizza un campione di pelle, anche noto come “master”, che servirà da riferimento assoluto durante l’intero processo. Per ottenere il master, utilizza dei piccoli bottali (contenitori che effettuano rotazioni regolari), in grado di contenere due o tre pelli esotiche, nei quali i campioni di pelle vengono tinti fino a ottenere il risultato desiderato.
Una volta approvato il master, è possibile eseguire la tintura della pelle in proporzioni maggiori all’interno di bottali più grandi. A prescindere dalla dimensione dei bottali, la procedura è la stessa: le pelli vengono immerse, quindi il tintore aggiunge coloranti e oli che conferiscono il colore e, al contempo, consentono di nutrire il cuoio. La tintura della pelle permette di rivelarne le qualità naturali.
Tutti questi passaggi sono affidati alla perizia del tintore, maestro nel suo campo e, allo stesso tempo, chimico e colorista: chimico in quanto è necessario possedere una conoscenza approfondita dei diversi pigmenti e coloranti, per padroneggiarne il dosaggio, e colorista poiché il processo richiede un occhio allenato, un’autentica sensibilità artistica. L’equilibrio deve essere perfetto: un millilitro di colorante è sufficiente a modificare di un semitono la tonalità della pelle. Come per tutte le professioni artigianali, sono necessari anni di pratica. Nelle nostre concerie, gli artigiani più anziani tramandano il loro sapere nell’arco di diversi anni.
Una volta tinte nei bottali, le pelli vengono spremute e asciugate. Per le pelli esotiche, vengono utilizzati essiccatoi in cui temperatura e umidità sono regolate: un asciugaggio regolare garantisce che la superficie e l’interno della pelle si asciughino di pari passo.
Affinché resista ai raggi UV, all’acqua o alle abrasioni, la pelle tinta viene sottoposta a fasi di rifinizione mediante spruzzatura o passaggio attraverso rulli caldi che ne fissano il colore, fornendo lucentezza e resistenza. Per sublimare la tintura e se si desidera una finitura “lissata“, è previsto un ultimo passaggio opzionale di lucidatura (o lissatura) della pelle con pietra d’agata. È inoltre possibile applicare uno strato di resina o cera per ottenere una pelle più o meno lucida.
A ogni fase, il controllo del colore viene effettuato in una cabina luce. A differenza dell’illuminazione artificiale, che può risultare in ambienti luminosi caratterizzati da tonalità più o meno intense di giallo, la cabina riproduce la lunghezza d’onda della luce naturale, così da non dover uscire all’esterno per ogni controllo.
È del tutto possibile cambiare il colore di un articolo in pelle a casa. Per piccola pelletteria, borse, scarpe o elementi di arredo interni, si possono acquistare kit pronti all’uso nei negozi specializzati o di bricolage, oltre che presso i calzolai. Le tinture a base d’acqua sono consigliate in quanto facili da utilizzare e prive di rischi per l’ambiente e la salute; il loro effetto è più tenue ed è quindi necessario ripetere il processo se si desidera un colore intenso.
Per tingere la pelle è necessario uno spazio di lavoro adeguato e ben areato. Innanzitutto, bisogna pulire la pelle scrupolosamente, sia in superficie che in profondità. Dopo averla spolverata con un panno o una spazzola morbida, si esegue una pulizia profonda (decapaggio, sgrassaggio) utilizzando soluzioni detergenti idonee. Per gli stivaletti, non bisogna dimenticare di rimuovere eventuali fibbie, mentre per le scarpe occorre togliere i lacci. Per i cinturini degli orologi, è necessario ricordarsi di pulire i bordi, i punzoni, ecc.
A questo punto, si può utilizzare un aggrappante che apra i pori della pelle, così da facilitare la penetrazione della tintura all’interno delle fibre.
Infine, si applica la tintura: è consigliabile fare una prova su un piccolo campione per essere sicuri dell’effetto e del colore ottenuti. Una volta approvato questo “master”, potete applicare la tintura aiutandovi con un tampone o una spugna. In commercio sono disponibili tamponi di diverse dimensioni: occorrerà scegliere quella corretta a seconda che si lavori, ad esempio, su piccola pellettiera o su un elemento di arredo interno.
La tintura deve essere applicata con gesti regolari, circolari e rapidi: bisogna trattare tutta la superficie della pelle, nella maniera più uniforme e omogenea possibile. Lo stesso vale per l’applicazione di un balsamo colorante per pelle. Prima di decidere se applicare o meno una seconda tinta, è necessario rispettare i tempi di asciugatura consigliati dal produttore. Il kit comprende anche un fissativo: come una vernice, permetterà di proteggere la tintura della pelle e di impermeabilizzarla.
Materiale naturale e durevole, la pelle può essere regolarmente nutrita e mantenuta: basta una semplice spolverata o l’applicazione di un balsamo per pelle per far ringiovanire un paio di stivali in box calf o una borsetta. Per la manutenzione di piccola pelletteria o calzature, è inoltre possibile utilizzare sapone alla glicerina, un latte idoneo o anche del latte detergente per neonati: la semplice applicazione del latte permette di nutrire e far brillare la pelle tinta. In casi estremi (ad esempio, sulla pelle bianca), una spugna bagnata e un po’ di pietra d’argilla consentono di rimuovere le macchie senza strofinare.
Tutti i tipi di pelle sono tinti, ma non tutti sono stati sottoposti alle medesime fasi di lavorazione e rifinizione. Di conseguenza, non avranno necessariamente la stessa resistenza agli elementi esterni: alcuni saranno più sensibili all’acqua, alla luce, al sale marino… le modalità di manutenzione varieranno quindi a seconda della finitura.
La scelta di una tintura (e dei colori in generale) dipende dall’utilizzo, ma spesso anche dalla moda e dalle tendenze del momento. Gli elementi di arredo interni in pelle nera hanno avuto il loro momento di gloria, così come alcune famose scarpe da ballo in pelle bianca. Per alcuni, la piccola pelletteria o il cinturino di un orologio devono essere realizzati in pelle marrone affinché possano assumere, nel tempo, una patina gradevole. Altri preferiscono la pelle lucida, ritenuta elegante.
Oggi, nell’era dell’upcycling, la tintura della pelle ha grande importanza poiché permette di ridare vita ad articoli ritenuti obsoleti. Durante la presentazione delle collezioni, gli stilisti propongono capi realizzati con pelli vecchie trasformate grazie alla tintura e creano patchwork colorati. Analogamente, è possibile ridare vita a un articolo di piccola pelletteria o a un paio di stivaletti scegliendo una tinta più scura rispetto al colore originale.
I primi composti coloranti furono realizzati con elementi reperibili in natura; alcuni di questi elementi vengono utilizzati tuttora: le tinture naturali vegetali a base di legno, di cortecce, di tè… dalle noci di galla si ottengono il grigio e il nero, dalla cocciniglia (un insetto) o dalla garanza (una pianta) il rosso. Tuttavia, le tinture naturali per pelle offrono una gamma di colori limitata. Inoltre, possono richiedere una professionalità molto specifica; è il caso dell’indaco, un blu dalla tonalità inconfondibile ottenuto dalle foglie di un arbusto, nonché una delle più antiche tinture note all’uomo.
A confronto, le tinture industriali offrono un gamma di colori molto più ampia e consentono una maggiore creatività. La pelle nera, elegante e classica, si abbina a tutto ed è ancora frequentemente utilizzata per le calzature: si pensi agli stivali da equitazione. La pelle marrone resta un valore tradizionale, che resiste alla prova del tempo e acquista una propria patina a seconda dell’utilizzo. Inoltre, questi colori richiedono una manutenzione minima. Per contro, le tinture chiare non solo sono più difficili da ottenere, ma anche più sensibili alla luce e agli elementi.
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